martedì 25 marzo 2014

25/03/2014 M come mamma

M come mamma.
Mia madre ieri è andata via con un'amica. sono state in un centro di riabilitazione a trovar un conoscente che è là da un anno dopo un incidente. Io sono stata a lavorare tutto il giorno. La sera rientro alle 21.30, mio fratello già sotto la doccia pronto per uscire e mia madre ancora via. Mi faccio svogliatamente da cena, un panino, mio fratello esce e mia madre rincasa. Inizia a raccontarmi della sua giornata mentre io leggo alcune cose al pc. La ascolto ma non la guardo e probabilmente sentendosi messa da parte mi dice: mi ascolti?!
La guardo e per un attimo la risposta che mi si formula in mente è stata  "mi stai parlando.. lo stai facendo solo tu e io sono munita di orecchie, è ovvio che ti stò ascoltando!" ma invece ho risposto "ti ascolto, solo se anche tu la prossima volta che ti racconto qualcosa, fai altrettanto per me". La sua reazione è stata una smorfia, un soffio di insofferenza ...poi ha preso il tablet e si è messa sul divano senza più raccontarmi della sua giornata. Bella roba.. mi ha fatto un pò bollire il sangue. Poi me ne sono stata calma ho aspettato un attimo e ho provato a rifare conversazione. Le ho detto che non dormo da molto tempo bene, mi ha chiesto come mai e le ho detto che non lo so ma sicuramente il cambio di stagione e la stanchezza incidono. Poi le  ho detto che mi capita spesso e da alcuni anni in maniera piu evidente. Mi ha fatto un'altra smorfia che mi è sembrata piu una presa per il culo.. c ho dato a mucchio nel senso che ho interrotto la comunicazione per non mandarla a fanculo.
Magicamente ha iniziato a parlar di mio padre.
Situazione attuale: mia mamma una domenica ha detto "esco con le amiche" invece di andar dove diceva mio padre con lui ovviamente, lui si è impermalosito all ennesima potenza come sempre... e da allora ha smesso di parlar con lei piantando il muso.
Bene.
Da allora mio padre mi manda qualche sms chiedendomi come stò e lanciandomi delle cazz di frecciatine che fatico a sopportare  e che, ancora una volta, mi costringono a interrompere la comunicazione per non mandarlo a fanculo. pure lui. Lo vorrei prender per le spalle e percuoterlo continuamente urlandogli in faccia "PERCHè a 50 anni senti il bisogno di far lo sfigato permaloso e non cresci comportandoti come un adulto!?!?!??!?!?!?!!??!"
farei la stessa cosa con mia madre prendendola per le spalle percuotendola e dicendole "delle volte io ho bisogno di parlare CON QUALCUNO E UNA MADRE DOVREBBE ESSER LI PER UN FIGLIO!!!! E se anche fossero parole d aria fritta dovrebbe esserci comunque!!!"  e invece no. Non lo faccio.
Mia nonna mi ascoltava. Lo fa anche ora ma sento che non è piu lucida.. Non che sia scema ma le percezioni e la velocità di pensiero in un anziano cambiano..
Credo che far il genitore sia difficilissimo, ma passata l'adolescenza e entrando (il figlio) nell età adulta, le cose possano cambiare. Se le cose cambiano per il figlio ma non per i genitori qualcosa trazza. Mettici che si sono separati ma anche individualmente sono sempre gli stessi e non riescono a salire gli scalini. Perchè? boh.
Con questo non voglio cancellar le cose positive che ci sono state.. vorrei solo saltarci fuori.
Per cosa? per perdonarli.  Si diventa adulti quando si riesce a perdonare i propri genitori. Questa è una delle robe che mi porto dietro dall'università...

5 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Mara, permettimi di dirtelo: la penultima frase e' una cazzata.
    E il fatto che te l'hanno detto all'universita' e non l'hai pensato con la tua testa rafforza la mia tesi (che poi tesi non e' essendo un dato di fatto).
    Si diventa adulti quando si affrontano le proprie responsabilita' (e questa e' mia quindi la puoi tenere come un dogma =P ).

    RispondiElimina
  3. Mara, permettimi di dirtelo: la penultima frase e' una cazzata.
    E il fatto che te l'hanno detto all'universita' e non l'hai pensato con la tua testa rafforza la mia tesi (che poi tesi non e' essendo un dato di fatto).
    Si diventa adulti quando si affrontano le proprie responsabilita' (e questa e' mia quindi la puoi tenere come un dogma =P ).

    RispondiElimina
  4. Oh ma ce la faccio a postare un commento o no?!

    RispondiElimina
  5. si ce l hai fatta. il discorso del perdono è al di fuori delle responsabilità..è una roba a parte. Tu puoi prenderti mille responsabilità e aver ugualmente un senso strano, di malessere. Quando accetti che non puoi andar oltre e riesci a farti una ragione dei limiti che ci sono, si va avanti.Io ci vado avanti. a volte m inzucco e un pò sbrocco..

    RispondiElimina